Compatibility

Vecchio gioco della Editrice Giochi e oggi risorto in una nuova e bella edizione da Oliphante andata rapidamente esaurita in brevissimo tempo, cosa che la dice lunga sull’apprezzamento del pubblico riguardo a questo gioco. Party game molto semplice da spiegare quanto divertente da 4 a 8 giocatori che andranno a formare delle squadre da due. Ogni componente della coppia ha un mazzo di carte identico a quello del suo socio e si dovrà, con le carte dei rispettivi mazzi, indicare la parola o il concetto che viene estratto giocando più immagini possibili(da 2 a 5) identiche per segnare dei punti. Vincerà, naturalmente, la coppia che avrà avuto il maggior grado di compatibilità tra loro. Qui trovate un  video particolarmente divertente che illustra il gioco.

oliphante
La nuova edizione Oliphante

Ora passiamo a quello che ci riguarda da vicino come blog. Che ci acchiappa Compatibility con l’investigazione? Beh tanto per cominciare se avete notato il tag l’articolo è stato inserito nei giochi di comunicazione e, come già detto per il gioco Nome in codice capire gli altri e, appunto comunicare con loro, riveste ruoli importantissimi nel campo dell’investigazione. Con Compatibility approfondiremo l’argomento comunicazione con aspetti importanti che in questo bel gioco sono espressi chiaramente più di quanto non possa fare io con le parole.

Entriamo dunque nello spinoso campo del “Quel che penso che lui pensa che io pensi” dove data l’impossibilità di comunicazione diretta dobbiamo accordarci su quella che sarà la decisione migliore. La mia decisione deve basarsi sulla meditata supposizione riguardo a quale, l’altra persona, riterrà essere la soluzione migliore.

Non facilissimo vero? Fingiamo che perdete di vista un amico ad una fiera, che abbiate il cellulare scarico e non abbiate nessun accordo precedente su dove incontrarvi nel caso doveste rimanere separati. Le possibilità di incontrarvi si baseranno sulla probabilità che ciascun amico penserà ad un posto ovvio per entrambi. Ora io non so se riuscirete ad incontrarvi ma so che per riuscirci dovrete avere una qualche “visione del mondo” comune a entrambe le parti che si distingua particolarmente dalle altre numerose possibilità. Noi durante una partita a Compatibility buttiamo giù le decisioni alla ca…rlona per farci anche (e soprattutto) quattro risate ma, nelle situazioni serie di vita reale, le decisione cosiddette “interdipendenti” possono essere piuttosto complesse e richiedere di pensare parecchio prima di essere messe in atto.

I profiler e i negoziatori ad esempio (ebbene si siamo nel forense) utilizzano decisioni interdipendenti quando devono cercare di mettersi nella testa di soggetti criminali cercando di capire che cosa “realmente” vogliono  o che cosa potrebbero avere intenzione di fare basandosi su indizi di varia natura sia fisici, come i ritrovamenti sulla scena di un crimine (rituali, modus operandi, ecc.) o psicologici (telefonate, lettere minatorie, testimonianze, ecc.). Insomma i profiler cercano, tra le possibili “visioni del mondo” del criminale, quella più plausibile per aiutare gli investigatori nelle loro indagini. Nella professione del profiler vengono utilizzate un insieme di tecniche complesse prevalentemente di tipo psicologico che si rivelano particolarmente utili quando non si hanno a disposizione prove fisiche come ad esempio il DNA.

Nella negoziazione si utilizzano esclusivamente indizi psicologici con i quali l’operatore deve cercare di portare in zone a se favorevoli la mente criminale con cui sta trattando, e, nonostante tutti negoziamo fin da bambini qualcosa, si tratta in realtà di una professione molto difficile sempre sul filo del rasoio e che comporta studi molto approfonditi della mente umana. Entrambe le professioni, comunque, hanno in comune due aspetti: conoscenza e capacità di riconoscere e gestire le intenzioni altrui immedesimandosi nelle scelte che, probabilmente, potrebbero fare…un po come giocare a Compatibility dopo tutto!

Un chiaro esempio scientifico della negoziazione e delle decisioni interdipendenti ci viene sempre dai giochi e più precisamente dal conosciutissimo “Dilemma del prigioniero”. Navigando su internet troverete infinite versioni di questo dilemma ma, per gli anglofoni, in questo video ne trovate una simpatica descrizione fatta con gli omini Lego.

 

 

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