Arkham Horror LCG (Living Card Games) è considerato uno dei migliori giochi nel suo genere e non solo. Personalmente lo adoro per la sua capacità di immergere totalmente i/il giocatore/i (1 – 2 giocatori) nella storia narrata creando un pathos che pochi giochi riescono a creare. Anche qui siamo degli investigatori alla ricerca di misteri di natura lovecraftiana come in Mythos ma le storie qui possono prendere in ogni momento pieghe imprevedibili poichè, ad ogni partita, grazie all’infinita varietà dei mazzi investigatore e alle variabili date dai mazzi degli incontri di gioco la rigiocabilità anche di uno stesso scenario è possibile per innumerevoli volte. Nel gioco è compresa una campagna introduttiva molto bella e, al momento esistono già tre grandi campagne più alcuni scenari singoli. Insomma difficilmente avremo problemi con la longevità di questo gioco. Arkham Horror LCG mi permette inoltre di introdurre un’argomento importante: l’osservazione degli ambienti. In questo gioco abbiamo la necessità continua di esplorare luoghi, ma anche nella vita reale esploriamo continuamente luoghi e, diversamente dalla difficile (ma non impossibile!) valutazione delle persone, gli ambienti parlano molto più chiaramente dei loro inquilini. Per il gioco vi lascio a questo bel video come sempre, mentre se vi interessa qualcosa di più su cosa osservare in un ambiente, sotto il video l’articolo prosegue proprio in quella direzione.
La capacità di osservazione non è destinata a dare buoni frutti se applicata unicamente alle persone; l’osservazione degli ambienti comporta meno problematiche di quante non ne possa dare l’osservazione di un individuo ed quindi più proficua. I luoghi ci parlano più facilmente di coloro che vi hanno risieduto o che vi risiedono: ad iniziare dalla scena di un crimine, per estendersi a tutti i luoghi familiari agli individui a cui siamo interessati saperne di più: circoli sociali, abitazioni, automobili, barche, uffici, magazzini, stanze d’albergo, ecc.). Insomma: dove, per un motivo o per l’altro, degli individui hanno lasciato traccia di sé e della propria attività in un luogo noi siamo in grado con una attenta osservazione a trarre possibili indizi da essi.
Ecco ad esempio alcuni esempi particolarmente estremizzati di abitazioni:
In caso la cosa sia possibile, osserveremo anzitutto l’impressione ambientale d’insieme; alcuni elementi sono facilmente percepibili in pochi attimi, e senza analisi particolarmente approfondite; ad esempio:
a) Il lusso smodato (ricavabile dalla località o quartiere in cui è ubicata l’abitazione, dall’ampiezza e dal numero dei vani, dalla panoramicità delle vedute, dalla presenza di quadri d’autore o arazzi alle pareti, gli estesi terrazzi o giardini o addirittura parchi, di eventuale piscina, garage,e interno con più macchine, mobili di grande valore, soprammobili e ornamenti vari di metalli pregiati, avanzi di cibi raffinati o costosi: champagne, caviale, aragosta, ecc.);
b) Lo stato d’indigenza (ubicazione in quartieri popolari o sobborghi, povertà di mobili e suppellettili, arredi dozzinali, assenza degli elettrodomestici più comuni, mancanza di televisore / telefono / frigorifero, ecc.);
c) Il cattivo gusto (accozzaglia di diversi stili, accostamenti di colori stridenti, esposizione di copie di quadri famosi – ad es. La Gioconda) nel guardaroba la presenza di capi di vestiario di moda dozzinale – è il caso ad esempio, nel momento in cui scrivo queste note, (dei jeans artificialmente scoloriti a simulare usura da strofinamento – soprammobili di foggia ridicola o dai colori inverosimili, ecc.);
d) Tendenze maniacali (presenza in casa di altarini con immaginette votive in gran copia; pareti coperte da poster e gigantografie di un solo, personaggio denotanti culto della persona; mini zoo di rettili velenosi, ragni, scorpioni, piranha, ecc.; particolari collezioni, come ad esempio animali impagliati, spade e pugnali o armi in generale, oggetti e indumenti appartenuti a personaggi famosi, registrazioni in video e in audio di propri amplessi, riviste di argomento militare, ecc.)
e) Il disordine eccessivo (roba sparsa e impilata ovunque, tavola non sparecchiata, presenza di briciole sulla tovaglia, (di polvere dappertutto, letto sfatto, abiti buttati su poltrone e sedie, ecc.);
f) Carenti norme igieniche (cattivo odore generale, presenza di mosche e di mosconi, sacchetti di spazzatura non buttati, piatti nel lavandino ancora da lavare, panni sporchi sparsi dappertutto, servizi igienici non puliti, pavimento della doccia con presenza di peli e capelli asciugamani sporchi, frigorifero con confezioni di cibo scadute, formaggi ammuffiti, salumi anneriti, frutta e verdura guasta, ecc.);
g) Particolari abitudini sessuali (materassi ad acqua, presenza di fruste cappucci, sferze, catene, corde, specchi in posizioni particolari, telecamere e cineprese puntate sul letto, videocassette o riviste pornografiche in gran quantità, presenza di stanzette con “vista” sulla camera da letto, preservativi, vibratori, lubrificanti, ecc.);
Ci tengo a precisare che solitamente gli ambienti estremizzati sopra descritti sono riscontrabili più facilmente nel campo forense o dell’assistenza sociale che dai vostri amici, parenti o vicini di casa. Diciamo comunque che estremizzare fa sempre bene per incuriosire un lettore e comunque, purtroppo, certi estremi esistono realmente.
Spero inoltre sia chiaro come il rilevamento di tali impressioni non sia assolutamente di tipo moralistico, ma esclusivamente strumentale al fine acquisire elementi conoscitivi con il soggetto in causa. In generale, comunque, oltre all’impressione ambientale d’insieme, se abbiamo ancora qualche minuto di tempo dedichiamolo ad un settore viceversa spazialmente limitato, ma sul quale cercheremo di applicare una osservazione più serrata.
Ogni zona di un luogo prescelto può andar bene (ottimi spazi per capire la natura intima di una persona potrebbero rivelarsi la sua cucina, i suoi dischi, il frigorifero, la cantina, la dispensa, ecc), purché si abbia di questi luoghi competenza specifica.
Personalmente prediligo nell’immediato i volumi contenuti nelle loro librerie. Queste mi dicono, solitamente, quali possono essere alcuni interessi primari del proprietario e, altrettanto, la completa assenza di libri la dice ancora più lunga su chi vive nell’appartamento.
Gadmin