Anche se il titolo fa immediatamente (e giustamente) pensare al libro più conosciuto di Umberto Eco, qui parlerò come al solito, della sua versione in forma di gioco da tavolo ad ambientazione investigativa. Nonostante l’indubbio successo del titolo tra gli appassionati di giochi investigativi, Il Nome della Rosa non ha riscosso le ovazioni che meritava. Personalmente lo ritengo uno dei giochi investigativi più belli sia per l’ambientazione che adoro, sia per le dinamiche di gioco innovative ed interessanti. La longevità del gioco è fuori discussione anche grazie ad una serie di eventi pescati a caso che danno dinamicità. Il gioco è ambientato nel 1327 nel monastero dove sono giunti pochi giorno or sono frate Guglielmo di Baskerville e il suo aiutante Adso, per fare luce sugli efferati delitti che si susseguono fra quelle mura. Uno dei motivi che non hanno fatto entrare nell’Olimpo dei giochi investigativi questo titolo è lo scopo del gioco che non è scoprire l’assassino alla Cluedo e simili, ma cercare di rimanere il più possibile estraneo ai sospetti, riuscendo magari a farli ricadere sugli avversari, ma senza farsi scoprire troppo! Insomma, un gioco di deduzione ma soprattutto di bluff! L’ambientazione del gioco è anche resa molto bene dalla grafica accuratissima che riproduce sia i monaci che gli ambienti del monastero suggestivamente. Purtroppo si tratta di un gioco ormai difficilmente reperibile anche perchè è datato 2008 ma come sempre mi sento di consigliarvi, nel caso lo trovaste a qualche asta online o su qualche bancarella di non lasciarvelo scappare.

Ogni giocatore ha una identità segreta, ed in sei giorni (turni) dovremo scoprire le identità di ciascun giocatore per attribuire loro punti colpevolezza che ci faranno vincere il gioco, sarà infatti il giocatore che ha mantenuto meglio l’anonimato a vincere.
L’interazione tra giocatori è altissima e gli eventi che scandiscono il gioco lo rendono ogni volta avvincente. Insomma se siete degli appassionati di indagine e soprattutto se siete come me dei fan de “Il Nome della Rosa” non potrete che apprezzare questo titolo.