C.S.I. Scena del crimine

Parliamo di giochi qui, non di cronaca nera! Data l’audience di questa famosa serie tv, che vanta tuttora ripetuti passaggi televisivi, e che ha raggiunto i vertici tra quelle più seguite e apprezzate al mondo. Perché non parlare del gioco che gli era stato dedicato e tradotto in italiano dalla mitica Editrice Giochi? (ahimè non più italiana ditta se non vado errato). Questo gioco, ormai difficilissimo da reperire, ci porta sulla scena del crimine insieme alla squadra della polizia scientifica guidata da Grissom alla ricerca di una soluzione per otto cruenti casi di omicidio. Purtroppo, come in molti giochi dove è presente la narrazione, i casi sono limitati. Dobbiamo però sostenere a favore di questi giochi che comunque giocare otto volte per una durata totale di almeno dodici ore in compagnia di amici ci costa molto meno che andare sei volte ad un cinema, vale dunque secondo me il prezzo dell’acquisto.

Molto simile a quella che è una reale indagine, qui andiamo in cerca di elementi che ci mettano in grado di ricostruire i fatti e di incriminare il colpevole del reato. Dopo la lettura introduttiva del caso che ci porta direttamente sulla scena del crimine, il gioco prosegue con l’analisi di sospetti e prove, raccolti muovendoci sulla mappa di gioco che rappresenta la sede della polizia scientifica. Le prove vanno raccolte dai tre diversi livelli del gioco e da tutte e sette le sezioni del laboratorio: Interrogatori, Autopsie, Tracce, Balistica, Indagini e DNA.
Vince il primo giocatore che riesce a portare sulla scrivania di Grissom un mandato di arresto con identificato il corpo del reato, il movente e le circostanze che hanno condotto ad identificare il colpevole; ma attenzione: non basta avere le idee chiare sul caso, bisogna anche indicare quali sono le prove decisive tra tutte quelle raccolte durante il gioco.

Simile per certi versi a Orient Express nelle dinamiche di gioco, C.S.I. Scena del crimine se ne discosta narrativamente. Il primo ha l’ambientazione tipica del giallo inglese (anche se tutte ambientate in treno) mentre questo è molto più crudo, sia per l’efferatezza dei delitti ma anche per le accurate descrizioni dei fatti e delle ambientazioni cupe della cronaca nera…anzi nerissima! Sostanzialmente entrambi i giochi mettono in moto le nostre capacità di ricucire narrativamente una serie di eventi di cui noi conosciamo con certezza la fine (il crimine) ma anche qui le differenze possono essere notevoli a livello neuronale.

Mentre Orient Express ha schemi piuttosto logici da combinare insieme, spesso con molta difficoltà come incrociare orari, alibi, ecc. In C.S.I. l’indagine è più affidata ad aspetti tipici dell’indagine moderna come ad esempio una accurata analisi dei graffi sul corpo della vittima traendone le debite deduzioni. Quello che intendo dire è che anche la ricostruzione di storie tipiche delle indagini necessita di molti fattori non solo logico deduttivi. Proprio come per gli scrittori di romanzi gialli, chi indaga deve mettere in moto parecchie doti e non ultima la sua fantasia, senza magari farla galoppare troppo. Assemblare gli indizi raccolti per ricostruire un evento ha a che fare soprattutto con esperienza sul campo, intuizione, logica, e cultura personale. Ad esempio un medico è molto bravo a mettere insieme indizi come la tosse, il mal di schiena ed i sudori freddi ma è probabile che non abbia la minima idea di cosa possano indicare le incrinature alla base di un ponte abbinate al passaggio di mezzi pesanti e la forza di del fiume che ci passa sotto. Insomma ognuno di noi ha la propria storia personale, la propria esperienza, la sua vita. Noi siamo quello che ci è accaduto dopotutto, non possiamo sapere tutto e non vorremmo nemmeno saperlo, ma come tutti viviamo di storie e dobbiamo cercare sempre di avere la massima capacità di comprenderle, soprattutto quelle degli altri anche quando sembra che queste non ci riguardano direttamente. Il buon investigatore potrebbe non risolvere tutti i casi ma deve avere sicuramente una marcia in più degli altri nell’ascoltarli, comprenderli, nel ricostruirli, per aiutare chi confida in lui. Queste doti sono spesso presenti nella valigia di uno psicologo ma va ricordato che Freud, il padre di questa costola della medicina, era un grande estimatore di Sherlock Holmes ed utilizzava tecniche simili a quelle del grande investigatore…e non può trattarsi di un caso!

2 pensieri su “C.S.I. Scena del crimine

  1. E’ stato uno dei primi giochi a casi precofenzionati a cui ho giocato.Non e’ esente da difetti,anzi, ma ha il pregio di avermi fatto innamorare dei giochi deduttivi anzi investigativi . Alcuni casi sono veramente difficili (ad esempio nel primo anche leggendo la soluzione non ho ancora capito il perche’ 😦 di tale finale ) .A volte tante carte possono essere simili quindi indicare esattamente quali sono quelle chiave per la soluzione puo’ essere veramente tosto. Come dicevo a parte il primo, i casi danno il loro bel da fare e ho sempre trovato una logica nelle soluzioni proposte , oltre l’indizio prettamente scientifico e’ basilare alcune volte esaminare bene i moventi. Purtroppo la meccanica di raccolta indizi e’ il punto debole perche’ affidata completamente alla fortuna del tiro del dado. In questo modo se si ha sfortuna a meta’ gioco ci sara’ chi ha gia’ visto quasi tutti i livelli di indagine e qualcuno fisso al primo, nulla vieta pero’ di usare house rules per ovviare a cio’. RIspetto ad orient express c’e’ molto piu’ da leggere, le carte hanno molto testo ,bisogna sapere estrapolare il succo senza prendere troppi appunti, altrimenti diventa dispersivo (un pregio secondo me).
    Quando e’ uscito era abbastanza facile avere giochi con tanto testo tradotti nella nostra lingua, ultimamente purtroppo (sara’ la crisi economica) e’ sempre piu’ difficile o bisogna apettare mesi o anni . Se non sbaglio sono usciti anche dei casi aggiuntivi, ma essendo passato il periodo d’oro , non sono stati tradotti.
    Quindi a dispetto del voto pessimo che trovo su boardgamegeek mi sento personalmente di promuoverlo.

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    1. Grazie Gianluca del commento molto chiaro e che approfondisce alcuni aspetti trascurati da me per dare spazio ai rimandi investigativi del gioco. Ricordo anch’io che esistevano altri otto casi mai editi in italiano purtroppo, e riguardo il voto pessimo decretato da Boardgamegeek sono d’accordo con te, non meritava una bocciatura.

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