L’osservazione e i giochi

“Vedere equivale a sapere, vedere equivale a potere”

L’osservazione e l’analisi dei dettagli sono estremamente importanti in una indagine. Pensate soltanto al fatto che l’uomo per milioni di anni ha fatto a meno della scrittura e che la sua conoscenza del mondo era strettamente legata ai suoi occhi. Ricordare ciò che si vedeva ci ha permesso di arrivare fino ad oggi superando tutti i pericoli degli ambienti che l’uomo abitava. La nostra esperienza del mondo e la conseguente capacità di sopravvivere sono state quindi legate soprattutto agli organi di senso, prima fra tutti la vista. Tuttora i nostri ricordi sono costituiti al 90% da ciò che gli occhi percepiscono. Come dicevo l’uomo ha utilizzato per milioni di anni una vocabolario ristretto. La scrittura ha dato spinta all’archiviazione di dati, di cose anche non viste da noi stessi ma descritte da altri spingendo i limiti dell’immaginazione verso nuovi confini di cui non si conosce tuttora la fine. La ricerca scientifica e gli strumenti ottici hanno reso possibile la visione di mondi (infinitamente piccoli e grandi) che ci erano stati negati fino ad allora ampliando ulteriormente il nostro campo visivo. Le immagini proposte da altri ormai imperano: agli albori dell’arte esistevano poche rappresentazioni offerte dall’uomo nelle caverne, perlopiù interpretazioni magiche del mondo circostante destinate a pochi. Oggi televisione, internet, quotidiani, riviste, cartelloni pubblicitari, ecc. ci riempono incessantemente di immagini al punto tale che ormai non ci soffermiamo nemmeno più ad osservarle con la dovuta attenzione: giustamente, penserete, data la mole esagerata di immagini, ma non si sa mai, ogni tanto potrebbe tornarci utile sapere osservare con la dovuta attenzione, e, se la natura non vi ha dotato di qualità eccezionali, non disperate: c’è la possibilità di esercitarci.

“Colpo d’occhio” di Spartaco Albertarelli edito Da Editrice Giochi è un party game divertente e facilissimo da giocare. Nella sua semplicità permette di esercitare la nostra memoria visiva in maniera particolarmente efficace senza mai annoiare. In pratica a turno un giocatore nasconde dietro uno schermo venti tessere/oggetto presi a caso. Questi comprendono praticamente tutto ciò che possiamo trovare in una abitazione e non solo. Per gli amanti del forense la potremmo definire la “Scena del crimine”. Trenta secondi soltanto per memorizzare ciò che vediamo, poi, lo schermo, viene di nuovo posto di fronte alle tessere e sta a noi ricordare ciò che abbiamo visto conquistandoci gli oggetti memorizzati. Le rimanenti non acquisite dai giocatori vanno al capo gioco di turno e cosi via alternando i giocatori dietro lo schermo. Vince alla fine chi ha più tessere.

“Colpo d’occhio” permette di esercitare il numero di oggetti massimi che riusciamo a memorizzare in poco tempo. Solitamente il massimo è undici ma il problema e il divertimento del gioco è che più o meno tutti ricordiamo alcune cose più di altre, facendo sì che gli altri al loro turno ci soffino la tessera oggetto a cui stavamo pensando noi costringendoci ad uno sforzo che aumenta man mano che la manche si avvia al termine.

30-seecondi
Solo 30 secondi per memorizzare più oggetti possibili.

Questa tipologia di giochi, quelli dedicati all’osservazione, vanta un vasto numero di titoli ed ognuno di questi, a suo modo, esercita la funzione in maniera diversa. Ad esempio alcuni approfondiscono il particolare mentre altri associano la nostra visione del mondo alla nostra cultura. Ne parlerò in dettaglio più avanti linkando (si dice così?) gli articoli tra loro in modo da poter approfondire tutte le categorie tramite i relativi giochi e le discussioni inerenti.

5 pensieri su “L’osservazione e i giochi

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